Fist of the North Star, Ken’s Rage, è stato un picchiaduro di massa, un musou, di qualità notevole, secondo la mia esperienza. Sono un fan sfegatato della serie, è vero, quindi potrei essere di parte e lo sono. Ma quel gioco aveva i suoi bei limiti e difetti, non ultimo il fatto che copriva solo la storia della prima serie, finendo con Ken che se ne va con Julia in braccio dopo aver sconfitto Roul. Poi veniamo a sapere che sta per uscire il secondo capitolo della saga! Guardiamo in rete qualche trailer e vediamo Falco, Fudo la Montagna, Shaki, Kaio, ommioddioooooo! Il nuovo capitolo coprirà tutta la prima serie ma anche la seconda e persino alcune vicende successive! L’acquilina non si fa attendere e le nocche già iniziano a scrocchiare.
Poi ho acquistato il gioco, 60 euro di gioco che, senza dubbio, sarebbero stati ben spesi. Proprio qui iniziano le disavventure per i nostri eroi.
Trovo molto strano il fenomeno per cui delle volte si vada indietro invece che avanti dopo che si erano già fissati degli standard.
Inserisci il disco di Fist of the North Star, Ken’s Rage 2, appare la schermata di inizio che ti chiede di premere start. Se hai giocato al primo capitolo resti un po’ senza parole e bloccato. Aspetti anche 15 minuti sperando che parta l’introduzione animata, congelato come una mummia al polo nord… niente. Quella del primo era epica: bomba atomica, Ken che viene massacrato da Shin, Raul che appare e conquista il mondo, mazzate, eventi chiave, un mega trailer, in pratica. Qui niente, non esiste, punto.
Premi start e dici: apparirà adesso! Nel primo c’era tutta quella parte della città che viene distrutta dalla bomba atomica, le ceneri venefiche che salgono dalla terra velenosa… come nel cartone. Bellissimo.
Ecco, qui nulla. Parole in giapponese su sfondo di cielo grigio che ti raccontano della guerra e poi via, si inizia. Avete presente il trailer qui sopra? Nel gioco non c’è.
Mancanza di phatos a mille… ma che diavolo. Già ho un brutto presentimento ma continuo ad andare avanti. Vediamo il gioco, suvvia, Forse si ripiglia… vediamo quindi com’è il gioco in sé per sé, perché ad un titolo privo di introduzione animata e con tempi di caricamento bibblici (di molto superiori alla sua prima incarnazione) si può perdonare tutto, se poi ci si diverte.
Giocabilità
Il primo capitolo della saga era limitato, vero, nella storia. Non c’erano tutti gli eventi e non si potevano usare tutti i personaggi, ma il combattimento era fantastico, molto vario, presentava sicuramente un certo livello di difficoltà e c’erano un sacco di variabili in generale. Andando in giro con il tuo PG potevi trovarti in piccoli problemi alla Tomb Raider, magari più semplici ma comunque intriganti. Elementi platform ed esplorativi! Zompavi qua e là su barili e scatoloni e potevi scoprire parti nascoste dello scenario, spedire un tizio giù da un burrone, saltargli addosso con una mega mossa speciale, lanciarlo a mezz’aria con un colpo, saltare ed incalzarlo con un calcio volante in combo! Attivare la tua aura spirituale e fare mosse ancora più potenti per poi attivare una super mossa, non una semplice mossa speciale! Insomma, c’erano molte variabili e molti modi per combattere.
Evidentemente i ragazzini incapaci di tenere in mano un joypad di tutto il mondo devono essersi lamentati perché in questo seguito scopare tutto e non sto scherzando. Iniziamo dalla meravigliosa Mappa dei Meridiani del primo episodio, che ti spingeva ad accumulare punti Karma per spenderli, come in un GDR, per pompare questa o quell’altra abilità del PG, acquistare nuove mosse da fare in combo, nuove tecniche speciali. Il tutto rendeva la crescita del PG bellissima ed anche dopo aver finito il gioco continuavi a picchiare gente per sbloccare nuove abilità o mosse o combo e vedere che facevano di bello
In questo episodio no. Il tuo PG fa già tutte le combo che potrebbe fare fin dall’inizio del gioco. Che noia. Ma perché? Hanno, in compenso, introdotto un orribile sistema a pergamene, oggetti che trovi nel gioco: le puoi equipaggiare e pomparti questa o quella caratteristica ed ottenere qualche abilità di contorno (tipo la capacità di far male agli avversari se corri e li travolgi…. embhé? ). E le Tecniche speciali? Le sblocchi forzatamente ed in modo automatico man mano che prosegui nel gioco. Niente super mosse, sostituite da un pulsante apposito che fa solo una cosa: una pseudo super mossa, se sei di Hokuto, che manda gli avversari in shock dei meridiani e poco altro… se sei di Nanto dipende. Il povero Shin si limita a provocare gli avversari, quanto meno Rei li travolge falciandoli via come fosse il giorno della festa delle messi.
Hanno tolto il salto. Non me ne capacitavo giocando la prima volta. Pensavo di essere scemo io. Alla fine ho preso in mano la guida, nessun accenno. Cerco su internet e… no. Non c’è più il salto, sostituito dalla schivata (che comunque già c’era anche nel primo episodio). Che vuol dire? Che non c’è più azione diversa dalle mazzate continue, ma anche quelle sono castrate perché il salto dava un macello di libertà e di alternative alle combo. Non puoi più andartene in giro saltellando sugli scatoloni ed i container alla ricerca di passaggi e luoghi segreti, niente più platform style di certe scene, niente azione alla Tomb Raider, niente. Solo botte, botte, botte… fatte sempre con le stesse combo che, dopo un po’, stancano da morire.
Non c’è più la possibilità di far esplodere l’aura per fare colpi più spettacolari e super mosse, niente Sacro Furore di Hokuto per intenderci. Quanto meno han lasciato i Colpi Propizi di Nanto, che mandano il tuo PG in uno stato di consapevolezza spirituale mostruosa per qualche secondo se premi il pulsante giusto al momento giusto, facendogli fare mosse più potenti e cambiando l’azione a tutt’altro livello di profondità. Ma non si può saltare…
Sembra sia una moda che va molto di recente, quella di banalizzare i giochi, semplificandoli, rendendoli meno spessi e con una curva di apprendimento (e quindi di godibilità) molto più bassa, avete presente Mass Effect? Perché altrimenti la gente nuova si rompe le scatole perché ci sono troppe scelte, troppa varietà. Sembra quasi una versione barbara del precetto “Less is more” che ha riscosso e riscuote tutt’ora molto consenso nel design e nell’architettura. Solo che nel Game Design sta facendo danni, veramente gravissimi, soprattutto al cervello della gente, perché spesso viene fatto senza criterio e non solo nei videogame. Se si va avanti così mi immagino le prossime console con due bottoni ed accelerometro, se va bene. Semplifichiamo, la gente è scema!
Io non sono scemo e mi sento preso in giro da un gioco che costa 60 euro e sembra perfetto, al massimo, e nemmeno tanto, per un iPhone. A quando la versione iOS, dunque, mi chiedo? Poi, sarò fissato ma alla fine delle mosse speciali, in Ken’s Rage c’era sempre una scena fighissima che ti faceva vedere il nome della mossa in giapponese con sotto la traduzione. Sparita nel nulla. Perché? Ora conosco solo il nome in Italiano delle mosse…
I problemi della telecamera non sono migliorati per niente, anzi, a tratti sono peggiori del primo capitolo, con inquadrature impossibili che non ti fanno capire dove sei tu e dove siano i nemici. Addirittura le prese sono ridotte al minimo! Se afferri l’avversario non puoi portartelo in giro travolgendo gli altri, lanciarlo, oppure prenderlo a pugni e poi a calci un po’ come fai in un picchiaduro a scorrimento orizzontale come Streets of Rage e come facevi nel primo capitolo. No, lo prendi ed il PG di turno lo massacra di botte. Punto. E allora che lo prendo a fare? Anche qui, tutto ridotto al minimo. Ragazzi, lasciatevelo dire da un architetto: una cosa è la sintesi, cosa sacrosanta e giusta, altra cosa è la mancanza di varietà e di opzioni.
Grafica
Tornando a noi… la grafica è migliorata un sensibilmente ma, soprattutto, hanno aggiunto uno strano filtro grafico con shading netto e molto cartoon, che vorrebbe fare il verso ai meravigliosi titoli Campcom come Street Fighter IV ed Aura’s Wrath, immagino. Non ci riesce troppo bene, anche se spesso è godibile. Soprattutto perché la XBox continua ad applicarlo un po’ si ed un po’ no, certe volte lampeggiando come un albero di Natale. Per fortuna il fenomeno non avviene troppo spesso ma abbastanza da dare un po’ fastidio. Tutto sommato, preferisco la grafica di questo episodio rispetto al suo predecessore.
Ed i combattimenti piattissimi senza possibilità di far esplodere l’aura e di saltare? Resi ancora peggiori, a tratti, da improvvisi rallentamenti e velocizzazioni psichedeliche ed a tratti epilettiche del gioco che, a seconda dei poligoni in circolazione, rallenta o si velocizza rapidissimamente! Perché non c’è un limitatore di velocità generale? Non si sa. Questo potrebbe dare fastidio di tanto in tanto, siete avvisati.
Difficoltà
Il combattimento abbiamo visto che è piatto e noioso e soprattutto FACILE, ragazzi. A difficoltà massima non riescono nemmeno a toccarmi. Si vanno a cercare boss e semi boss nella speranza che riescano a toccarci. Eddai. Quando riesci a far fuori Shin senza mai farti toccare a massima difficoltà mezzo sdraiato sul divano, lo sbadiglio è d’obbligo. Ken era una bestia nella serie ma non così tanto, dai… e comunque. Sapete che non so ancora se nel secondo capitolo, come nel primo, i PG perdano i vestiti man mano ch vengono picchiati, ferendosi ed apparendo sempre più devastati? Non lo so perché nessuno riesce a picchiarmi. Ci sarà un problemino a livello di meccaniche o no? Che dite?
Aspetti positivi
Ora veniamo alle cose positive, ce ne saranno, no? Certo che si. La storia è fedelissima al fumetto, addirittura escono le vignette rifatte in 3D! E ci sono proprio tutti i personaggi. Quasi tutti giocabili! Le modalità di gioco principali sono, come nel primo capitolo, Leggenda e Sogno: nella prima si segue la storia ufficiale del fumetto, fatta davvero bene (mi sono commosso in una scena del capitolo riguardante gli orfani del villaggio di Bart). Non solo! Nel primo episodio del gioco dovevi fare tutta la modalità Leggenda con Ken, che non è che sia proprio il mio personaggio preferito. Ma ti toccava, punto. In questo secondo capitolo c’è un’innovazione mica da ridere: appena incontri personaggi importanti ed amici di Ken come Rei, puoi prendere il loro controllo e, nei vari capitoli in cui Ken sta insieme a loro, decidere se usare uno o l’altro PG! Questa cosa la trovo stupenda.
In modalità Sogno, che presenta tantissimi scenari alternativi alla storia ufficiale, si può giocare persino scegliendo il “predone”. Per la gioia di un mio amico che li reputa i veri protagonisti della serie, i predoni. Questo la dice lunga sulla quantità di personaggi giocabili. Comunque, la modalità Sogno è vasta e spettacolare, con una storia anche più concreta e Kenshiro-style rispetto a Ken’s Rage 1 che sembrava solo, in questa modalità, una campagna di guerra. Anche qui si continua a conquistare basi, in modalità sogno, allo scopo di sconfiggere interi eserciti! Ma la storia è enormemente coerente e plausibile con quella del cartone. Anche qui, per certi versi, il pathos va spesso a farsi benedire. Niente veggente, ad esempio, niente misticismo… non si può avere tutto dalla vita.
Anche perché appaiono tantissimi capitoli per ogni PG e tantissimi personaggi nuovi rispetto al primo capitolo della saga di Ken’s Rage! Ci sono tutti e cinque gli Astri in Cerchio di Nanto, ragazzi! E si può giocare anche nei panni del mio amato Juza delle Nuvole, ad esempio che, come nel fumetto, ha un’arte marziale piena zeppa di mosse speciali assurde, fatte quasi a caso, prese in prestito da tantissimi stili diversi. Personaggi come Shu, finalmente, non sono solo comparse con mosse generiche comuni per tutti i guerrieri di Nanto, ma la loro arte marziale è stata approfondita ed ora godono di tantissime mosse personali ed assai spettacolari.
Le colonne sonore sono in gran parte riciclate dal primo gioco ma ci sono nuove tracce e sono molto belle. Godibili anche le fasi di gioco in cui devi difendere Lynn, Bart o gente del villaggio dai predoni, mettendoti un minimo in difficoltà.
Un’altra nota positiva va ai nemici. In Ken’s Rage c’erano pochissimi tipi di nemici, in questo secondo capitolo i costumi per i nemici e persino per i PG principali sono tantissimi, ci sono veramente moltissimi antagonisti differenti, armati di picche, spade, mazze, asce, di tutto di più. Molto meglio del primo sotto questo aspetto e non dimentichiamo di menzionare le modalità di gioco cooperativo online ed offline! A questo proposito, va detto che i personaggi che combattono insieme a noi nei vari livelli non se ne stanno imbambolati con me in Ken’s Rage ma, al contrario, picchiano anche loro come fabbri! Cosa molto più piacevole a livello di gioco e coerenza ma, in fondo, non fa che semplificare ulteriormente la difficoltà. Tuttavia, è troppo bello vedere scene in cui ci si allea in 3 personaggi a massacrare di botte Souther in modalità Sogno!
Conclusione
La storia è il vero punto forte di questo gioco, copre tutto l’arco narrativo del fumetto, spingendosi persino oltre l’Isola dei Demoni. Ottimo, che dire? Ma se fosse stato anche più giocabile non mi sarei lamentato. Probabilmente, gli autori hanno cercato di dare varietà nella scelta dei PG piuttosto che nel combattimento vero e proprio. Ma potevano fare ambedue le cose tranquillamente, perché no? Bastava tenere il vecchio sistema di combattimento ed ampliarlo invece che castrarlo e “snellirlo”, hey, perché noi siamo moderni.
Unica nota positiva del combattimento è la nuova schivata che permette di evitare gli attacchi con animazioni spettacolari che possono poi aprire a contrattacchi assai fighi. Poi ci sono alcune azioni stealth in cui puoi avvicinar di soppiatto gli avversari ed ucciderli con un colpo, altrimenti arrivano in massa i loro alleati… solo che, quasi quasi, è meglio che arrivino, tanto non sono un problema da far fuori e ti becchi un bel po’ d’esperienza. Insomma, tanti buchi nell’acqua mi pare, purtroppo. Tante occasioni sprecate. Peccato.
Questo gioco mi lascia spiazzato perché mi aspettavo molto di più. Sono contento di poter usare tutti questi personaggi e poter rivivere come si deve l’intera storia, con scene spettacolari e tutto il resto, ma rimango un po’ con l’amaro in bocca perché conosco il primo capitolo. Non avessi giocato a quello, forse… Ancora non mi capacito che non si possa saltare e che non esista più gran parte del gioco, la componente esplorativa. Peccato perché poteva essere un capolavoro e invece è un cappuccino senza il cacao e lo zucchero.