Ho visto il Re Leone in 3D – ne valeva la pena?

Allora, visto Il Re Leone al cinema!
Ero molto prevenuto, lo ammetto.
Com’è andata?

Devo dire che in sé per sé il film è parecchio bello. Gli animali non sembrano assolutamente veri, non si muovono in modo naturale, anche se si vede che ce l’han messa tutta. La grafica 3D per questo genere di cose è quasi al punto da essere credibile, ma quasi. Si vede purtroppo il classico movimento da modello 3D anche nella pancia degli animali, nel pelo, un po’ in tutto. Cosa che per uno esperto del settore è davvero straniante raga, giuro. Persino mia mamma, però, dopo meno di un minuto si è girata verso di me e ha detto “vabbé ma questi non sono animali veri, no?”
E mia mamma non ne capisce NIENTE di grafica e di 3D.

Cosa funziona e cosa no nel Re Leone

I punti di forza, va detto, sono la storia, le musiche, la regia, i dialoghi, le scene comiche… e sono tutte cose IDENTICHE all’originale… Tranne una simpaticissima gag tra Pumpa e Timon che non gli impedisce di dire una parolaccia. Nell’originale gli tappava la bocca appena in tempo e infatti, in questa versione, Pumpa si stupisce di non essere stato interroto! Bel siparietto per chi conosce bene il vero Re Leone 😀

Insomma, i veri punti di forza son le cose che c’erano già da prima. I punti di debolezza, in compenso, son tantissimi.
Leoni e animali “verosimili”. Si cerca in tutto e per tutto di dare un senso di realismo assoluto al modo di fare degli animali. Per dire, quando la scimmia (non ricordo il nome) attacca le iene con il bastone, nell’originale fa ridere tantissimo perché si da al Kung-fu! Fa roteare il bastone, tira calci, grida e si comporta esattamente come Bruce Lee. Qui no, qui si comporta come un macaco: mena il bastone su e giù con violenza, tira qualche colpo laterale e poi sparisce, pochissimi secondi di gloria che… non fanno ridere, purtroppo. Per niente. Tutto, ovviamente, in onore del realismo.

Per lo stesso motivo, le espressioni facciali sono assenti. Sono quelle di animali veri ma addirittura prive di orecchie abbassate, coda tra le gambe e altre atteggiamenti spaventati. Ti aspetteresti questo da Simba quando arriva la mandria di Gnu impazziti e, invece, niente. Sguardo perso nel vuoto e totalmente indifferente, come nell’immagine di anteprima dell’articolo. Quell’espressione, Simba e company ce l’hanno quando son tristi, incazzati, quando son spaventati, sempre. Va bene il realismo, va bene che le espressioni da cartone animato non ci possono essere su modelli 3D realistici, ma questo non è nemmeno davvero realistico. Boh, non capisco.

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Questa è la faccia di Simba. Lo è quando è arrabbiato, normale, curioso, felice, triste, spaventato. Sempre.

Inoltre, essendo molto realistico, gli animali son tutti uguali. In particolare è quasi impossibile per una persona non super concentrata distinguere Simba da Nahala cuccioli. Sono identici tranne una piccola sfumatura di colore del pelo, quasi impercettibile. Difficile distinguere Simba o Mufasa da Scar quando combattono, i miei figli mi chiedevano in continuazione: “papà ma qual è Simba dei due?”

Semplicemente impossibile distinguere le iene l’una dall’altra e altrettanto impossibile distinguere Nahala adulta dalla mamma di Simba o da una qualunque delle altre leonesse. Tutte I-D-E-N-T-I-C-H-E.
Una cattiva rappresentazione da parte del team di sviluppo grafico? No ragazzi, è che se scegli la via del realismo assoluto le leonesse son tutte uguali, pochi cazzi, anche nella realtà è così. Ma ha senso una scelta del genere? Secondo me non tanto.

Realismo estremizzato

A quanto già detto aggiungiamo che tutto questo realismo è stato voluto fortemente e fortemente realizzato a tutti i costi, sacrificando persino la comprensione delle scene sul suo altare, per poi mostrare in continuazione animali parlanti e cantanti. Io non ho parole: ma qualcuno nel team di design di questo film non si è proprio posto il problema dell’iposcrisia di fondo di un concept del genere?

Onestamente, a questo punto, porta tutto all’estremo. Io avrei preferito un inedito Re Leone uguale a questo ma senza le voci, con soli versi realistici. Un esperimento stranissimo, vero? Ma almeno avrebbe avuto senso, vi assicuro che la storia è molto lineare e anche uno che non abbia mai visto il film originale avrebbe capito ugualmente quel che accadeva. Certo, ti tocca sacrificare le scene comiche con gli animali che cantano. Ma le musiche e le canzoni puoi tenerle lo stesso e, anzi, avrebbero ancora di più avuto centralità, essendo gli unici pezzi in cui una o più voci esterne avrebbero narrato gli eventi. Sarebbe stata una via da provare.

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Questo invece è Scar con le iene tutte uguali. Scar che, porco cane, l’han fatto malaticcio e rachitico e basta, mentre nell’originale aveva il pelo scuro e criniera nera ma non era affatto malaticcio. Boh? Perché?

Un ibrido del genere invece non ha molto senso anche se, ripeto, di per sé è un bel film. Se fosse stato fatto da zero, intendo. Ma purtroppo per lui se la deve vedere con l’originale che gli è palesemente superiore sotto OGNI PUNTO DI VISTA. Canzone iniziale compresa che, nella versione italiana della nuova edizione, viene inspiegabilmente cantata da una non-italiana. Infatti, è stata cantata dalla statunitense Cheryll Porter e, pur non sapendolo quando sono andato al cinema (l’ho appena googolata), si sentiva potentissima la voce afro-americana con annesso accento statunitense. E cavolo se stonava tantissimo con un’edizione italiana. E cavolo quanto era stata più brava Ivana Spagna, raga, senza paragoni. Di positivo, se così vogliamo dire, c’è che questa nuova versione dona all’opera un sound e una musicalità DECISAMENTE molto africana. E, ripeto, ci starebbe TANTISSIMO, se non fosse che esiste la versione originale con la quale fare un impietoso paragone.

E lo so che la Porter è molto quotata e fa i video su youtube in cui fa le facce sconvolte per quanto le fanno schifo le cantanti nostrane con le loro voci, eh. Cosa che sicuro, però, non le dona un senso di autorevolezza, per me… più che altro me la rende inutilmente antipatica. E tenete conto che la Ferreri manco mi piace.

Detto questo, vale la pena di vedere il nuovo Re Leone?

In conclusione, ai miei figli è piaciuto molto perché loro NON hanno visto il vero Re Leone! Hanno visto solo questa cosa strana qui! E anche a me è piaciuto, eh. Se devo dare un giudizio, darei un 7 per via di tutti i problemi appena elencati. Ma ragazzi, al vero Re Leone ho sempre dato un bel 9 / 9 e mezzo convinto. Questo è il riassunto della vicenda… si tratta di un’operazione che non aggiunge nulla al vero Re Leone, ma semmai sottrae qualità di qua e di là diventando una cosa inferiore a quella originale e basta.

Non so, vi direi che se conoscete il Re Leone non c’è molto da vedere qui. Se non avete paura di rovinarvi i ricordi, fatevi sotto e dategli un’occhiata, più per curiosità che altro. Altrimenti passate oltre, mettete nel lettore il DVD del Re Leone e organizzatevi una bella serata cinema casalingo con pop-corn e patatine e bibite 🙂
Io lo farò con i miei figli e poi chiederò loro quale versione hanno preferito, senza influenzarli! Son davvero curioso di vedere come risponderanno.

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