Girano da qualche giorno alcuni post che parlano di questo documentario coreano. Una madre riabbraccia la sua piccola bimba ormai defunta grazie alla realtà vituale.
L’unica cosa che capisco del coreano, personalmente, è il conteggio “Ana, tul, sep!”
E solo perché pratico il Taekwondo da una vita…
Mi sono informato un po’ a riguardo (leggete anche questo commento), visto che ci sono infiniti modi per travisare un video del genere quando non si capisce una parola della lingua madre e il traduttore automatico di youtube non fa ripetere “biombo, piombo!” senza dare alcun senso alle parole.
Mi sembrava solo un modo crudele per far soffrire una madre con il fantasma della figlia morta e riprendere il tutto per vedere un po’ l’effetto che fa e racimolare qualche centinaio di migliaia di like in giro…
Non è così.
In pratica, questa mamma ha perso la figlia nell’arco di un solo mese, dopo che le è stata diagnosticata una malattia incurabile. Non è mai riuscita a dirle addio e stava impazzendo dal dolore.
Parlando con la signora coreana, i creatori del video hanno deciso di generare una scena del genere, con tanto di motion capture fatta su misura, con un bambino che si è prestato come attore (o bambina, non è importante).
Il video e l’intero procedimento sono stati pensati per permettere alla madre di dire addio alla figlia, anche se solo in un mondo virtuale.
Nel video, c’è un passaggio in cui la madre abbraccia il fantasma virtuale della figlia e le dice:
“Quando avrò finito di fare quel che devo fare qui, verrò a cercati, non importa dove tu sia, dopo di che ci divertiremo tanto, io e te Nayeon! Sino ad allora, abbi cura di te…”
Insomma, si è trattato di una sorta di potente terapia psicologica. Dopo questa cosa, la madre ha dichiarato di essersi sentita molto meglio, sollevata. Le è piaciuto e ha potuto finalmente dire addio alla figlia morta. Questo è quel che conta, si è tolta un peso enorme dall’anima, o almeno questo è quel che si spera.
Un po’ come quelle terapie psicologiche in cui si lascia andare via un palloncino, se avete mai avuto modo di vederle, per dire addio a una persona cara.
No, non l’hanno fatto per divertimento, insomma. No, non è stato un esperimento crudele e la madre non diventerà vittima di una sorta di schiavitù virtuale, cercando di incontrare in continuazione la figlia defunta… perché lei, durante il video, fa vedere alla madre che abita in una sorta di mondo delle fiabe, adesso. Che vive con un piccolo unicorno rosa e le dice che sta bene, che non soffre più.
E alla fine del video, una farfalla di luce si posa sulla bambina, mentre lei si addormenta in un letto. La bambina scompare, tutti i mobili della sua cameretta virtuale scompaiono e la farfalla di luce vola via. E persino la sorellina della bimba defunta, sebbene sia evidente la sua giovane età, si commuove e sembra capire perfettamente quel che sta accadendo.
In altre parole, pare che sia stata trovata una nuova strada per applicare la realtà virtuale alla terapia psicologica.