Di recente mi è capitato di discutere, in questo post sulla pagina di “Insultare su Tripadvisor sentendosi grandi chef” (il nome in realtà la dice lunga verso chi critica le ricette…), riguardo al metodo di cottura della pasta senza acqua aggiunta, come se fosse una cosa mai vista prima.
In particolare, nei commenti si critica questo video specialmente per alcune cose che mi hanno lasciato un po’ sconcertato:
- Non si spezzano gli spaghettiii!1!!1!!! Sacrilegio!!1!!
- Non si può cucinare la pasta in padellaaaa!1!!!1!! Sacrilegioo!!1!!!
- La pasta si cucina con l’acqua che bolle prima di versare gli spaghetti!1!! Vergonnniiaaaaa!!1!!!
A questo punto ho deciso di commentare per far notare agli italianissimi e arrabbiatissimi commentatori che, nonostante sia indubbio che nel video la pasta venga un bel po’ maltrattata (tant’è che la bruciano), esistono metodi di cottura italianissimi che non si avvalgono nè di acqua aggiunta (men che meno bollita) nè di pentolone e… sorpresa delle sorprese, bisogna spezzare i sacri spaghetti 😀
Per esempio, la Pasta di San Lorenzo, tipico piatto preparato da mia madre fin da quando ero piccino, piatto gallipolino o comunque salentino. Il nome deriva dal fatto che, tipicamente, questa pasta di prepara il giorno di San Lorenzo: qui a Gallipoli abbiamo molti piatti corrispondenti a festività precise. Ciò non mi ha mai impedito in alcun modo di preparala più volte all’anno, chiaramente 😀
Mi piace talmente tanto che è uno dei piatti che mi viene meglio, mentre non ho ancora imparato a cucinare la Pasta Ciceri e Tria, che è una pasta con i ceci in cui bisogna spezzare gli spaghetti e persino friggerli 😀
Vedo già gente che si strappa i capelli gridando al sacrilegio e si getta dalle più alte montagne del Nord Italia in segno di protesta. La pasta e ceci però, magari, la scrivo un’altra volta sennò la gente muore d’infarto troppo presto 😀
Ingredienti per la Pasta di San Lorenzo
Tutta la ricetta prevede l’uso di ingredienti in misura variabile, direi quanto basta sarà la parola chiave, non posso fornire pesi e litri poiché bisogna regolarsi unicamente sul quantitativo di spaghetti in base alle persone che la mangeranno. Non sono uno chef nè pretendo di far finta di esserlo, quindi perdonate (o anche no, non mi importa un fico secco per restare in tema salentino) l’uso eventualmente errato dei termini. Servono, comunque:
- Spaghetti a scelta;
- Pomodori grandi da insalata;
- Sale;
- Olio;
- Aglio;
- Origano;
- Padella doppia girafrittata o padella con un buon coperchio ermetico;
Preparazione e cottura Spaghetti di San Lorenzo
Padella sul fornello, fuoco spento e si parte. Cospargere il fondo della pentola con uno strato molto leggero d’olio, aggiungere aglio tagliato a pezzettini. Tagliare i pomodori da insalata a rondelle e posare un primo strato di pomodori, cospargere origano abbondante. Consiglio di preparare, in una terrina, un composto di olio e sale in modo da procedere più rapidamente con i prossimi strati. Spezzare gli spaghetti e posarli sul primo strato di pomodori in modo da creare uno strato di spaghetti spezzati. Non importa che siano ordinati, basta che riempiano tutta la superficie della padella.
A questo punto, tagliamo nuovamente a rondelle i pomodori e creiamo un secondo strato. Nuovamente, passiamo un filo d’olio e sale (il composto precedentemente realizzato nella terrina, ci aiutiamo con un cucchiaino), nuovamente aglio a pezzetti e origano.
Ora, nuovo strato di spaghetti spezzati e si continua così, a strati. Il consiglio è quello di pesare gli spaghetti, o di regolarsi come si è più abituati, in base a quante persone bisognerà servire. Quindi, una volta finiti gli spaghetti, possiamo procedere alla cottura.
Come ultimo strato consiglio sempre di lasciare i pomodori con olio, sale, aglio e origano. I pomodori devono essere sempre l’ultimo e il primo strato, in questa ricetta, per evitare che la pasta si bruci.
A questo punto si chiude il tutto con l’altra padella oppure con il coperchio, si accende il gas a fuoco medio e si lascia cuocere il tutto. Dopo circa 6 minuti bisogna controllare la cottura. Gli spaghetti devono essere già morbidi, altrimenti è bene richiudere il tutto e attendere un altro minuto. Quando gli spaghetti sono morbidi, bisogna mescolare un po’. La pasta al di sotto sarà diventata un po’ più croccante, crostinata. Bisogna mescolare per evitare che si bruci e far sì che gli ingredienti si mescolino. Chiudiamo di nuovo il coperchio e attendiamo un altro minuto, mescolando ogni tanto. Quando la pasta sarà ben cotta, possiamo impiattare!
Perché ho scritto questa ricetta?
La prima risposta che mi viene in mente è perché sono rimasto basito dal fatto che siano intervenuti persino dei pugliesi (ocho, non ho scritto salentini per ovvi motivi) ad insinuare che un piatto del genere non possa esistere o non l’abbiano mai sentito nominare. La Puglia è lunga, come diceva Checco Zalone, e la devi vedere tutta! E se sei del luogo e non conosci questo piatto… male, ci perdi solo tu! Recupera, ciucciu ‘mbardatu!Questo atteggiamento, ragazzi, è davvero negativo e non porta mai a niente di buono. Curiamo la tuttologia e la diffidenza verso il prossimo con un buon piatto di pasta, vi assicuro che è davvero deliziosa: uno dei miei piatti preferiti 🙂
L’altro motivo è che questa discussione mi ha fatto riscoprire la pasta di San Lorenzo dopo ben due anni che non la facevamo più, a casa! Parlandone con mia madre, non c’era un vero motivo. Semplicemente non è più capitata l’occasione, forse. Ma essendo un piatto davvero veloce da realizzare, l’abbiamo preparata la mattina stessa ed è stata un successo come sempre :DE ora una cura d’urto per chi non conosce la cucina italiana o salentina…